mercoledì 31 luglio 2019

Islanda 2019 - Day 18 - Scorribanda attorno al lago Myvatn

30 Luglio 2019 - Lugar - Lago Myvatn- Lugar : 125 km - Km totali 4978
Partiti con cielo avuto e minaccioso il programma, prevedeva per Claudio e Giacomo un breve percorso circolare attorno al lago Myvatn ( Giuseppe ha preferito sostare) . In islandese il suo nome significa " il lago delle mosche", ma fer fortuna oggi abbiamo potuto guidare senza fastidi e per lunghi tratti con la visiera aperta! La zona è’ una delle più visitate dell’isola e racchiude un gran numero di affascinati bellezze naturali: campi di lava,puzze di fango ribollenti, fumarole, grotte colme di acque cristalline sulfuree dai colori incredibili e vulcani . Assistiti ancora una volta dal meteo abbiamo potuto completare il nostro programma. Prima sosta ad Hafdi per ammirare una serie di pilastri di lava che ricordano castelli diroccati circondati da una verdissima brughiera in riva al lago. Dopo pochi chilometri la deviazione per Dimmuborgir ci ha riservato la sorpresa di una visita (Free of charge e guidati da una giovane e preparata ranger) ad una vastissima area con formazioni laviche alte decine di metri create, come ci ha spiegato la ranger, dalla forza del vapore in una immensa laguna lavica formatasi in occasione dell’eruzione avvenuta circa 2300 anni fa. A poca distanza non ci siamo fatti mancare - in un paesaggio lunare- la salita al cratere del vulcano Hverfjall, uno dei più affascinanti crateri d’esplosione d’Islanda e tra i più vasti al mondo. Neanche il tempo di rimetterci il casco ed ecco la sosta obbligatoria a Grjotagja, una grotta sotterranea colma di azzurrissima acqua a 60 gradi in prossimità della faglia tra i continenti. La grotta, come tutta l’area circostante, è di proprietà di una famiglia di coltivatori.... in Islanda quasi tutto il suolo è’ privato! Da qui abbiamo diretto i nostri cavalli verso Krafla un vulcano piuttosto impertinente che ha registrato nella storia ben 29 eruzioni ( l’ultima negli anni 70) . Qui il pezzo forte è’ il cratere di Viti ( in islandese " inferno ") creatosi nel 1700 a seguito di terribili eruzioni che durarono 5 anni consecutivi!!! Il cratere ospita un lago azzurrissimo di oltre 300 metri di diametro. In prossimità del cratere è sorta la prima centrale geotermica d’Islanda (Kroflustod) nel cui centro visitatori abbiamo potuto documentarci su quanto sia sviluppata la capacità di sfruttamento dell’energia prodotta da fonti geotermiche che assicurano il 30% dell’energia elettrica necessaria al Paese. La rimanente parte di energia è prodotta con impianti idroelettrici, per cui in Islanda il 99% di energia e prodotta da fonti rinnovabili: un primato mondiale. La giornata si è chiusa a Hvellir un campo geotermico disseminato di pozze di fango bollente e fumarole in uno scenario multicolore da inferno dantesco. E per oggi è’ tutto!!! Domani ultima tappa con la quale chiuderemo il cerchio attorno all’isola e Giovedì ci imbarcheremo per il continente

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Oggi poca strada 125 km

Il lago Myvatn

Mamma con agnelli

Torri laviche

La ranger spiega , Claudio ascolta attento 

Strane formazionimlaviche


Piccolo cratere nel lago

Il cratere del grande vulcano Hverfjall

Grotta con acqua a 60 gradi

Faglie 

La centrale geotermica di Kafrla

I pozzi

Il cratere Viti

Doccia naturale

Fango bollente


Fumarole

martedì 30 luglio 2019

Islanda 2019 - Day 17 - Le cascate del Nord

29 Luglio 2019 - Akureyri - Laugar : 295 km - Km totali 4853

Al nostro risveglio non credevamo ai nostri occhi. C’erano ben 22 gradi, che poi durante il giorno sono saliti a 24. Anche gli islandesi erano  un po’ meravigliati. Noi abbiamo velocemente tolto un paio di strati alle nostre giacche e siamo partiti di buon umore anche per ci aspettava un’altra giornat di bel tempo. Poco fuori Akureyri sosta alla cascata Godfoss, una cascata formata da 3 fiumi e cara agli islandesi , perché secondo la tradizione qui vennero gettati le statue degli dei Pagani , quando venne decisa la conversione al Cristianesimo, da cui il nome di Cascata degli Dei. Direzione Nord e in poco tempo siamo arrivati a Husavik, piccola cittadina, famosa per il "whale watching", l’osservazione delle balene che frequentano numerose il fiordo. Infatti varie agenzie organizzano a Husavik uscite in barca per vedere le balene.  Numerosi turisti in attesa, speriamo più fortunati di noi. Noi ci siamo accontentati di visitare il locale museo della balena, con numerosi scheletri di balena e una ben documentata storia della caccia alle balene, che per fortuna è stata quasi del tutto bandita. Di nuovo in sella verso nord e seppure in lontananza siamo stati fortunati e siamo riusciti ad intravedere due balene che nuotavano lentamente.  Peccato fossero distanti. Poco più avanti abbiamo avuto un’ulteriore prova della tenacia degli islandesi ad aprire musei. In un casa isolata con la scritta " museo del viaggio nel tempo" , un signore aveva arredato ogni stanza della casa con numerosi oggetti che da noi trovi nei mercatini dell’antiquariato della domenica o dal rigattiere. L’anziano signore, dopo averci fattto pagare il  biglietto, ci ha accompagnato in ogni stanza illustrandoci le sue raccolta di oggetti tra cui spiccava una collezione di scatole di fiammiferi e una raccolta di vecchie cartoline, alcune anche dall’Italia. Era molto orgoglioso del suo piccolo museo. Un vento un po’ fastidioso ci ha fatto compagnia lungo questa costa a strapiombo sul mare . Rientrati all’interno dell’isola, sosta al suggestivo canyon Asbyrgi, con alte pareti laviche. Ultima visita del giorno, la spettacolare cascata Dettifoss, che con i suoi 42 metri di salto e una portata di 400 mc/secondo è considerata la più potente d’Europa. Albergo un po’ fuori mano a Laugar  che ci ha costretto  a cenare in albergo con un anonimo menù fisso senza scelta . Però la birra immersi nella vasca di acqua calda meritava. Domani rimarremo in zona e tutto il giorno sarà dedicato a visitare la zona vulcanica di Myvatn. Lamps

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Akureyri- Laugar :295 km


Il museo del tempo perduto

Sembra la casa dei nani


Nel museo


Cranio di balena

Husavik : il museo delle balene

Scheletro di una balena blu spiaggiata nel fiordo

Husavik : la chiesa

Il canyon di Dettifoss



Una nave da crociera Costa 

Il canyon Asbyrgi

La cascata Dettifoss da lontano..

ma da vicino fa paura 

Simpatici cavalli islandesi


Tramonto a Laugar

La cascata degli Dei ". Godfoss"
Meritata birra 

lunedì 29 luglio 2019

Islanda 2019 - Day 16- Alla ricerca di Moby Dick

28 Luglio 2019 -  Daeli - Akureyri - 280 km - Km totali 4558

Al risveglio 9 gradi e  una nebbia  bassa poco invitante ci avevano un po’ demoralizzato, ma appena il sole ha riscaldato l’aria, la nebbia si è dissolta e un cielo quasi sereno ci ha accompagnato per tutto il giorno. Sicuramente la più bella giornata da quando siamo in Islanda. Oggi percorso abbastanza tortuoso lungo le coste Nord dell’isola, l’unico impegno era l’uscita in barca per vedere le balene. che avevamo prenotato per le 13 a Dalvik, a circa 200 km dalla partenza. Lungo la strada sosta al museo della auto storiche, che però era ancora chiuso. In Islanda non avendo tante opere d’arte, si sono inventati i musei più strani, tra cui a Reykjavik il museo del rock’n’roll e del pene, lungo la ring road il museo della balena e il museo dell’aringa che si trova a Siglifjordur. Non ce lo siamo perso. In effetti il museo era ubicato all’interno di una serie di costruzioni che per anni erano servite per la lavorazione delle aringhe. Nelle costruzioni ben conservate ci sono tutti i macchinari e gli strumenti utilizzati per lavorare le grandi quantità di aringhe che venivano pescate da queste parti  fino alla fine degli anni 60 quando l’aringa sparì dalle acque islandesi per eccesso di sfruttamento della pesca. Per fortuna oggi, a seguito della restrizioni della pesca delle giovani aringhe  nelle acque norvegesi, la situazione sta lentamente migliorando. Alle 13 ci siamo presentati puntuali per l’imbarco a Dalvik, dove unitamente ad alcune decine di altri turisti, indossata una tuta protettiva, siamo saliti su un ex peschereccio e abbiamo navigato nel fiordo per tre ore circa alla ricerca delle balene. Giuseppe non è venuto per paura del mar di mare. In effetti la barca saltava  parecchio e alcune persone sono state male. Abbiamo  incrociato numerosi delfini ma di balene nemmeno l’ombra, Ia guida Islandese ci ha spiegato che ogni tanto succede. In compenso ci hanno dato delle canne da pescare e in poco tempo abbiamo catturato numerosi merluzzi. Ci siamo comunque divertiti. Albergo in prossimità di Akureyri, dove ci siamo recati per cena.  Nel porto una gigantesca nave da crociera stava partendo. Bello e ben tenuto il giardino Botanico, che è quello più a Nord del mondo.
Domani rimarremo sempre sulle coste Nord con la visita di alcune belle cascate. Lamps
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Daeli - Akureyri - 280 km 


Prima la nebbia , poi il sole

Lungo i fiordi

Il museo dell’aringa

Claudio non gradisce 

Delfini

La verde Islanda

Murales di qualità 

Museo delle auto storiche

Oggi si mangia Merluzzo

Claudio pescatore

Il porto di Akureyri

La chiesa di Akureyri 

Pronti per la caccia a Moby Dick

I delfini ci seguono

Il centro di Akureyri 

Il giardino botanico 

Tramonto sul fiordo
La nave da crociera MC nel porto di Akureyri