martedì 7 marzo 2017

5 Marzo 2017 - Scialpinismo in Kirghizistan

Giorno 8 : Bishkek - Brescia

Giornata conclusiva della nostra viaggio in  Kirghizistan . Sveglia all'alba e partenza mattiniera da Bishkek a Istanbul e da lì Bergamo. Durante il volo scambio  di sensazioni e commenti sul recente viaggio. Nel primo  pomeriggio abbiamo raggiunto Brescia in tempo per lasciare Alessandro davanti allo stadio dove purtroppo il Brescia gli ha dato meno soddisfazioni dei pendii Kirghizi. 
La nostra avventura in Kirghizistan è conclusa . Al prossimo viaggio 


Alcuni commenti sul viaggio :
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Giacomo :

Definirei questo viaggio scialpinismo di frontiera, in un'area con enormi possibilità dal punto di vista scialpinistico ancora pochissimo sviluppate. 

Il Kirghizistan : scenari mozzafiato, catene di montagne senza fine, neve abbondante e farinosa. Percorsi non troppo difficili su pendii molto belli da un punto di vista sciistico anche se sono presenti alcuni rischi  oggettivi di valanghe, ben gestiti dalle guide. La logistica è complessa , grande distanze  e poche infrastrutture disponibili. Il campo di Jurte è sicuramente una soluzione praticabile che però  richiede un buon spirito di adattamento per alcuni inevitabili disagi da sopportare per alcuni giorni. La sua posizione nella valle Irdyk è suggestiva, ma limita un po' il numero di gite fattibili.
Dal  punto di vista turistico non molto attrazioni a Karakol, mentre Bishkek vale una giornata di visita. Vita dura per la gente  tra questi monti.  Simpatia da parte dei locali. Nessun problema di sicurezza 

L'organizzazione dell'agenzia locale : si è  dimostrata molto disponibile a soddisfare le nostre esigenze, senza ulteriori costi. Cibo buono e in quantità, molta carne, poche verdure. Birra e Vodka a volontà. Molto apprezzato il Barbecue alla fine di ogni gita. Le guide locali di origine russa si sono dimostrate competenti e con un'ottima conoscenza del territorio, scegliendo i percorsi considerando tutti i rischi oggettivi. La nostra Guida Marco di Lyskamm 4000 ha stabilito con loro un ottimo rapporto di collaborazione che ha dato tranquillità e serenità al Gruppo . 

Marco di Lyskamm 4000 : ha gestito il gruppo al meglio, interfacciandosi in modo costruttivo coi locali, mantenendo alto il morale in ogni momento e dando allegria al gruppo. Utili e interessanti i momenti di approfondimento delle tecniche di comportamento e di verifica d la stabilità del manto nevoso . Lo conosciamo da tanti anni, un'ulteriore conferma.

Compagni di viaggio : Non tutti nel gruppo si conoscevano , ma la comune passione per lo scialpinismo ha amalgamato subito il gruppo, che si è  aiutato  in ogni momento permettendo di concludere con successo tutte le uscite e ha reso questa settimana indimenticabile. Sicuramente ci si rivedrà su qualche traccia nella neve in futuro.
Un grazie di cuore a tutti e in particolare ai miei compagni bresciani  con cui ho condiviso la Jurta affrontando in allegria tuti i piccoli disagi quotidiani .

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Daniele
Scrivo queste poche righe nel viaggio in pulmino da Karakol a Biskek. Una settimana è volata, sembra ieri che si faceva il percorso contrario!

Sono partito per Kirghizistan con l'entusiasmo e l'eccitazione che genera un viaggio in un paese lontano ma anche con qualche insicurezza e timore causati dall'incidente accadutomi lo scorso anno in Bazena. Maledetta frattura al malleolo!!

Siamo arrivati a destinazione alle 17.30 di domenica 26/2, dopo 26 ore dalla partenza da Brescia.
La fatica del viaggio si è fatta sentire ma la "calda" accoglienza del campo di yurt ci ha subito rincuorato. 

Il mattino seguente, dopo una buona ed abbondante colazione, siamo partiti per la prima gita. La salita è stata veloce e non troppo faticosa. La prima parte della discesa, su un alto strato di neve fresca, mi ha messo un po' in difficoltà ed ha fatto riemergere i timori per le mie gambe.

Non mi dilungo nella descrizione delle varie gite, Giacomo è stato maestro in questo ed il blog è già ricco di dettagli ed interessanti informazioni. Aggiungo solo che di giorno in giorno, grazie ai consigli ed alla vicinanza dei miei compagni di viaggio, i timori e le difficoltà sono state ampiamente superate dal piacere di fare sci-alpinismo. Chi lo prova sa cosa voglio dire!!!

Cosa mi è piaciuto di più? Bella domanda ... dalle foto qualcuno potrebbe pensare alla sauna, al cibo ed alla birra. 
Tutto questo era eccellente, tuttavia prima dovo elencare tantissimo altro: l'ambiente naturale e selvaggio, l'esperienza al campo (tutto perfetto, solo qualche riserva sul WC anche se comprendo che le temperature e l'ambiente in cui eravamo non permettevano alternative), le ripellate ;-))), le sciate, la convivialità, lo stare insieme e la condivisione delle difficoltà e del piacere di arrivare fino alla cima. Anche i Kirghizi sono molto simpatici, un po' schivi, volenterosi e molto attivi. 
Anche la caccia con l'aquila (appena vissuta) è stata molto bella e particolare.

Ringrazio Giacomo, Alessandro e Claudio per questa bellissima esperienza.  Ringrazio anche gli altri compagni conosciuti in questo viaggio.

Complimenti a Lyscam 4000 per la perfetta organizzazione, mi complimento in particolare con Marco, guida sicura, simpatica ed autorevole.

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Claudio

Settimana intensa e memorabile! E' vero che le montagne le abbiamo a portata di mano, e' vero che la neve a volte e' migliore di quella trovata qui... ma la condivisone di giornate in luoghi sperduti con persone che hanno la tua stessa passione rende l'esperienza unica e giustifica le migliaia di chilometri che ci separano da casa! Da questi viaggi "pellati" si torna sempre arricchiti.. a volte di incontri con persone che nel tempo diventano amici! Tutto molto bello! Un grazie speciale al nostro " conducator" Marco che sa coniugare allegria e professionalita' in modo impeccabile! E per ricordare un momento "memorabile" di questa settimana un pensiero a Sergei che mi ha fatto vivere l'esperienza della discesa nel canyon... durissima, ma col senno di poi.. neanche tanto male! Ora si torna alle sudate carte, ma questo pezzo di mondo restera' nella mente.. e' stato personalmente commuovente rivevere i luoghi attraversati la scorsa estate in moto con gli amici Marco e Giacomo! Ora nuove terre ci attendono... e noi non indietreggeremo! Grazie a tutti i compagni di questa entusiasmante avventura!

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Giovanni

Kyrgyzstan una splendida esperienza.

Un ambiente montano grandioso ed emozionante, nel quale salendo in quota e guardandoti attorno capisci che vedi più montagne di quante ne potrai salire nel resto della tua esistenza, con la sensazione (per lo più veritiera) che su nessuna di esse ci sia anima viva.
Il manto nevoso, dalle particolari caratteristiche di incoerenza fino in profondità, rende gite apparentemente di media difficoltà abbastanza impegnative.
Conseguentemente la scelta e l'esecuzione degli itinerari, non è mai banale dal punto di vista della sicurezza e della fatica di chi deve tracciare.
L'alloggiamento nelle Yurte richiede il giusto spirito di adattamento, tuttavia i ragazzi che tengono il campo si fanno in quattro per rendere gradevole il soggiorno riuscendoci perfettamente, a mio giudizio.
Esperienza splendida anche grazie alle seguenti persone:
Arthur, la nostra guida Kirghisa di famiglia Tartara. Timido e gentile ha sempre condotto le gite con umiltà, semplicità, ma inflessibilità sulle regole di sicurezza anche quando queste erano forse eccessive.
Сергей, la nostra guida Kirghisa di famiglia Russa, capace di tracciare in neve profonda con incredibile forza e resistenza.
Marco, la nostra guida di Alagna, quella che ha messo assieme il gruppo, sempre capace di scherzare e rendere divertente qualsiasi momento, mantenendo sempre il controllo della situazione.
Grazie a Camoz "multimediale" che con grande passione ci regalava il video della giornata appena vissuta ogni sera, al termine della cena. 
Grazie al gruppo numeroso, affiatato e simpatico che ha reso unica questa esperienza.

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Il Gruppo Lyskamm 4000 in Kirghizistan :

Giacomo, Marco, Gianni, Daniele, Alessandro, Laura, Ludovico, Carla, Edoardo, Giovanni, Claudio e Roberto 


In volo sul Bosforo tra Asia e Europa








sabato 4 marzo 2017

4 Marzo 2017 - Scialpinismo in Kirghizistan-


Giorno 7 -Karakol -Bishkek 


Questa mattina sveglia con più calma e preparativi per la partenza dal nostro campo di Jurte nella valle Irdyk. Scesi il primo tratto con gli sci e con i bagagli al seguito su motoslitta, abbiamo quindi raggiunto Karakol dove abbiamo fatto un giro turistico della città. Non molte le attrattive di questa città, ma degne di nota la chiesa ortodossa costruita interamente in legno dove era in corso una suggestiva funzione con canti molto belli. Alcuni di noi non hanno resistito ad acquistare alcune piccole  icone. Poi camminando tra strade fangose per il disgelo abbiamo visitato il mercato locale non molto interessante, ma anche qui non sono mancati acquisti di copricapi locali. Molta curiosità e simpatia dai locali. Dopo aver visitato solo esteriormente la moschea costruita in uno stile simile alle pagode cinesi, pranzo nel solito buon ristorante con piatti tipici Kirghizi. Imbarcati armi e bagagli siamo partiti alla volta di Bishkek distante 400 km. Lungo il percorso l'agenzia locale ci ha portato a vedere le aquile addestrate, molto diffuse da queste parti. Raggiunta una collina non molto distante dalla strada, abbiamo incontrato una famiglia Kirghiza, che aveva  con loro due aquile che a turno si sono esibite nella caccia. Una, dopo essere stata trasportata su una collina, si è lanciata con precisione sulla pelle di una volpe trascinata nella steppa, mentre la seconda  si è lanciata sempre dalla stessa collina su un malcapitato coniglio che era stato liberato e che non ha avuto scampo Spettacolo un po' crudele, ma che ci ha fatto capire l'abilità di questi splendidi rapaci. La famiglia di Kirghizi ha approfittato della nostra presenza per venderci anche qualche souvenir. Volata finale verso Bishkek e cena in un rumoroso locale frequentato da giovani che guardavano partite di calcio sui numerosi schermi alle pareti. Giacomo e Claudio hanno avuto anche il piacere di rivedere Alex, Julia e il piccolo John, conosciuti durante il viaggio in moto dello scorso anno. Finalmente a tarda sera tutti in albergo dove un letto comodo e una super doccia ci aspettavano. Domani sveglia prestissimo per andare in aeroporto e rientrate in Italia 

Il gruppo Lyskamm 4000 lascia la Irdyk Valley 

Il team bresciano pronto a partire 

Bye Bye Irdyk Valley 

Si scende col 4x4

Cavalieri nella neve

Claudio col suo amico Sergey

La chiesa ortodossa in legno

Stile russo a Karakol


Al bazar di Karakol

Incontri 

La moschea in stile cinese 

Lombardi in veste Kirghiza 
L'addestratore di aquile 

Il giovane Kirghizi

L'Aquila in volo sulla preda

Povero coniglio

Daniele impara

Con Alex,Julia e John 

Ultima birra a Bishkek 

3 Marzo 2017 - Karakol Scialpinismo in Kirghizistan-

Karakol - giorno 6 - Valle Bosschuck 


Ultimo giorno tra le nevi Kirghize . Per variare il programma abbiamo preferito spostarci di 30 km ed esplorare una nuova zona. Così di buon mattino abbiamo lasciato il nostro campo di Yurte e siamo scesi a valle per circa 4 km lungo la piste delle motoslitte dove ci aspettava un mezzo 4x4 di origine militare, un po' malandato, ma efficace a percorrere queste strade disastrate coperte di neve e fango. Dopo avere superato Karakol ci siamo addentrati in una valle laterale di nome Bosschuk dove il mezzo ci lasciato in prossimità di una casa isolata un po' malandata, da cui sono usciti in processione mucche e cavalli seguiti da un Kirghizo a cavallo su cui c'era anche un bambino.

Dopo una lunga piana leggermente in salita abbiamo risalito un bosco con abeti secolari e oltre un metro di neve Nel bosco non c'era nessuna traccia già fatta, per cui Marco e le guide Arthur e Sergey si sono alternati a battere faticosamente la traccia nella neve profonda. Nonostante la giornata grigia il panorama era bello e si vedeva la valle di Karakol con alle spalle una catena di montagne al confine col Kazakistan; dopo circa quattro ore e 1320 m. di dislivello abbiamo raggiunto una cima senza nome a circa 3300 m. Discesa su buona neve farinosa anche se un po' pesante dove si sprofondava un po' troppo. A metà percorso Giacomo, che riprendeva con Iphone le imprese del Gruppo, si è accorto di aver perso il telefono. Momento di panico e disperazione. Dopo avere provato a rintracciarlo senza successo per mancanza di linea, una parte del gruppo ha continuato la discesa, mentre Giacomo, Marco e Edoardo sono risaliti fino all'ultima sosta cercando senza successo il telefono scavando con le pale nella neve. Nel ridiscendere nuova ricerca nello stesso punto e con molta gioia Marco scavando con la pala ha trovato il telefono . Bel colpo di fortuna.

Dopo avere raggiunto il nostro mezzo 4x4, dove la signora Kirghiza della vicina casa chiedeva stupita alla nostra guida perché eravamo saliti fin lassù. 

Sosta a Karakol, che ci è sembrata molto sgarruppata e con fango ovunque causa il disgelo, dovev ci siamo fermati a mangiare un ottimo Kurdak, carne di manzo cotta al forno con patate, innaffiata da molta birra. Nel tardo pomeriggio siamo risaliti all'imbocco della valle Irdyk, dove, rimessi gli sci , le motoslitte ci hanno trainato su al campo di Yurte. Anche se era ormai buio e freddo , la volata finale al traino è stata divertente.

Cena in allegria, dove abbiamo dato fondo alle ultime scorte di grappa e Jägermaister, integrando con un po' di Vodka e scambiato sensazioni e commenti sulla settimana .  

Domani lasceremo il campo e torneremo Bishkek da dove voleremo a casa. Lungo la strada faremo un po' di turismo


Pronti

Coda per il bagno

A bordo del 4x4 russo

Incontri Kirghizi

Daniele vuole questo per Intred

Scuola di cavalcata nelle montagne Kirghize

Una mucca ci osserva incoriusita 

Boschi di betulle

Oggi faticaccia tracciare 

Gianni non si fa mancare il bacio in vetta

Foto di gruppo in vetta

Montagne nella valle Bisschuck

Neve farinosa anche se un po' pesante 

Stanchi ma assetati

Ottimo Kurdak

Un'altra birra ?

Volata nella notte al traino delle motoslitte 



venerdì 3 marzo 2017

2 Marzo 2017 - Karakol (Kirghizistan)

Karakol - Kirghizistan - Giorno 5 - Cima Babushka  3517 m
Dislivello 1590 m.

Questo post è stato scritto da Alessandro Triboldi 

Quarto giorno al campo base nelle yurte accoglienti e spartane al tempo stesso. Ciascuno di noi ha sviluppato, facendo appello alla propria capacità di adattamento, una serie di accorgimenti che rendono più sopportabile il soggiorno.
Giacomo dosa sapientemente legna e carbone per la stufa che resta attiva tutta la notte risparmiandoci il gelo patito la prima notte. Daniele armato di coltello, modella tutte le sera una bottiglietta di plastica che utilizza come orinatoio per risparmiarsi l'uscita notturna verso la latrina. Io sfido il gelo, per una puntata al torrente, ripagato dalla visione di un cielo stellato che, in queste notti di novilunio, regala una pioggia di stelle cadenti.
Sveglia alle 7 e solita sostanziosa colazione. Alle 8,15 tutti pronti, sci ai piedi, per l'escursione quotidiana. Controllo apparecchiature Arva a cura della nostra guida Marco sempre attento, con l'immancabile sigaretta fra le labbra. Conduce il gruppo la guida locale Arthur, un tartaro di 29 anni che sta imparando il mestiere in Russia in un corso tenuto da guide alpine svizzere sponsorizzato dalla Mammut. Diligente, preparato e gentile, si fa perdonare quel filo di rigidità che contraddistingue tutti i giovani alle prime armi in qualsiasi mestiere. Ci accompagna anche Serghiej, apprendista guida, che dopo il pasticcio del creek con Claudio, continua sentirsi ripetere da Arthur:'Serghiej, no experiments today'. Saliamo per destra, nel bosco di abeti e betulle che ormai abbiamo imparato a conoscere, guadagnando in poco tempo 400 metri di dislivello. Poi una lunga cavalcata sul crinale che docilmente ci porta nel fondo valle. Oggi ci spingeremo più in fondo del solito per poi rimontare a sinistra e scollinare ad oltre 3500m di quota verso la valle parallela nella quale avevamo sciato il primo giorno. In vetta, grazie anche alla straordinaria visibilità regalataci dall'ennesima giornata di sole, godiamo di una straordinaria visuale di tutto il gruppo grazie alla quale possiamo ripercorrere con lo sguardo tutti i tracciati delle tre giornate precedenti. Davvero una degna chiusura su questo maestoso comprensorio.
Prima di buttarci dalla ripida discesa, considerato che il bel clima favorisce una sosta in vetta, Marco riepiloga le regole base che il gruppo deve seguire in caso di evento valanga. Il manto nevoso di queste montagne, non perfettamente assestato, induce alla prudenza. Il distacco di un fronte di una ventina di metri per un'altezza di 40 cm di neve ventata a poca distanza da noi, conferma le sensazioni della nostra guida.
La discesa è stata molto redditizia con neve farinosa e leggera in alto, un po' più pesante scendendo di quota. Oggi non si contano i voli con la faccia nella neve, anche se a fare notizia è quello di Marco.
Non contenti, ai piedi della cima che avevamo salito la prima giornata, optiamo per una risalita. Ripelliamo quindi per quello che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere un 'half ridge' (che sarebbe rimontare fino a metà pendio),  ma com'è noto l'appetito vien mangiando, diventa un 'demi peak'. Praticamente arriviamo appena sotto la vetta. Sciamo il bel pendio sul versante immacolato con sciata di ottima resa in farina ottimale. Poi guadagniamo il fondo valle su bei prati con neve leggermente crostosa, ma portante, che ci rimanda alle nevi di casa. Una goduria.
Alla fine abbiamo inanellato 1590m di dislivello complessivo per uno sviluppo di ben 19km. Davvero un commiato memorabile da queste terre perdute.

Marco chiama alla partenza

Controllo Arva

Salendo lungo il bosco ormai familiare

La neve non manca

La gita di ieri

Scorci

Traccia faticosa per oggi

Verso la cima

Riposo in vetta

Marco e Arthur discutono la via di discesa

Tracce italiane in Kirghizistan

Anche i migliori cadono : volo di Marco la guida

Neve farinosa per tutti

Anche Daniele ha assaggiato la neve


Anche oggi non manca una ripellata

Ultima discesa del giorno

Spiedini (shaslick) ci aspettano all'arrivo

Alessandro fa il bis

Un brindisi alla bella giornata

Relax serale nella Jurta dei bresciani

Buonanotte