Mongolia 2016 : I Post di Marco e Adriana

Raccolta dei Post di Marco e Adriana  fatti  su WhatsApp agli amici di Brescia

Marco 13 Luglio Saratov

Arriviamo !

Alla fine da Saratov siamo ripartiti. Causa interruzione sine die della strada tra  Vladikakvaz a Tiblisi - l'unica percorribile che ci avrebbe portato in Georgia e poi in Turchia - ci siamo diretti a ovest, per attraversare un pezzo di Ucraina e finire a Cracovia. La pianura che ci aveva accolto verde tenue in maggio, oggi era un mare giallo di grano.  Che spettacolo! Che spettacolo le Russie! A questo punto dovremmo arrivare a Brescia lunedì 18 alle 18 (alla Dainese) e alle 19 da G&C Zilioli. Per chi potrà esserci, Bellavista a volontà 🍾😃👍🇮🇹
PS: se Napoleone o Hitler avessero attraversato le Russie, dal Baikal alla Polonia, almeno una volta, anche in moto, per quanto schizofrenici guerrafondai non gli sarebbe mai venuto in mente di invaderle 🔫💣⚰😏


Marco - 6 Luglio

La Transiberiana

La ferrovia Transiberiana è una bella ferrovia. Ha uno stato apparente di funzionalità e manutenzione pari se non meglio delle nostre, e smaltisce una quantità di traffico commerciale impressionante. Ogni volta che la visione si fa ampia vedi un treno, spesso due, e ai pochi passaggi a livello rimasti devi aspettare a lungo prima di potere passare. I treni hanno tre locomotive - due in testa e una in coda - e hanno tra i 60 e i 70 vagoni, praticamente il doppio dei nostri treni merci. Non si vedono quasi treni passeggeri, ma spesso i treni merci hanno un paio di carrozze passeggeri. La Transiberiana ci ha accompagnato per circa 4.500 kilometri, ed è stata una presenza rassicurante. Averla al fianco ti fa pensare che si, la moto non ti molla, ma se per caso ti molla in Europa ti ci riporta lei 🚂🚃🚃🚃🚃🚃🚃🚃🚃🏍👍🇮🇹

Marco - 3 Luglio - Novosibirsk

La Siberia

Novosibirsk, Siberia Occidentale. Ci sono voluti sei giorni per arrivare qui da UlaanBator, anche se siamo ancora ben più vicino a Pechino che a Brescia. Il tempo è stato clemente - un po' di pioggia ieri e martedì ma la temperatura non è scesa e si sta bene. L'attraversamento della Siberia (in moto) può essere una manifestazione di celodurismo motociclistico oppure una rassegnata necessità: per noi sta risultando una combinazione delle due cose. Da UlaanBator a qui abbiamo percorso più di 3.000 kilometri in tappe da 5-600 kilometri al giorno, su una strada scorrevole ma che comunque attraversa paesi, città, cantieri, passaggi a livello etc. La Siberia è bella; la strada è per lo più ondulata e taglia una foresta continua di betulle e conifere. L'acqua abbonda in grandi fiumi (ma grandi sul serio), stagni, laghi e laghetti. Ogni tanto si spiana e ci sono aree disboscate e coltivate, dove la misura media dei campi è come l'intera Fascia D'Oro. Le case sono le tipiche case rurali russe come te le potresti immaginare - di legno, a un solo piano, con porte e finestre decorate di azzurro e intorno l'orto e l'immancabile campicello di patate. Le città sono grandi industrie un po' fatiscenti e/o miniere inurbate. La ferrovia - bella e in buono stato - è un elemento dominante del panorama. La Siberia d'estate è infestata da miliardi di moschini mordaci e di zanzare. Nel momento di estrema e ineludibile necessità documentato dalla foto di Giacomo proditoriamente scattata, ne ho avuto contezza essendo stato punto, e più volte, dove non augurereste di essere punto neppure al vostro peggiore nemico! Qui tutti girano con l'Autan in mano, spruzzandoselo addosso a ogni piè sospinto. Oggi siamo stati fermi a Novosibirsk, e ci siamo riposati, dedicandoci alla manutenzione di noi stessi più che delle moto. Le quali per adesso procedono cigolanti ma procedono, e ciò è più che sufficiente. Domani si riparte, per fare l'altra metà delle Siberia Occidentale. Prevediamo di arrivare ad Aksai giovedì sera, e di fermarci due giorni, di cui uno da dedicare in toto alla manutenzione dei mezzi. La natura del viaggio è cambiata radicalmente negli ultimi giorni - ma le avvisaglie erano chiare anche quando abbiamo lasciato Claudio ad Almaty. Adesso più che un viaggio è diventato uno stile di vita - ma di questo vi parlerò un'altra volta. Hugs a tutti quanti 🤗🇮🇹

Adriana - 26 Giugno - Ulan Bator

Mongolia 

Carissimi tutti ,l'inizio di questa avventura nella terra di Gengis Khan è stato un po' faticoso tempo non bellissimo con poca possibilità di salire in moto , lunghe ore in pulmino su strade che ti fanno sobbalzare chilometro dopo chilometro paesaggio meno bello di quel che ci aspettavamo . Ma già  lunedì nel pomeriggio con il tempo migliorato e l'accampamento  in un posto idilliaco ,pascoli verdi sulla riva di un fiume poco profondo ( che ti permette di lavarti) col nulla a perdita d'occhio solo animali al pascolo, un pastore a cavallo dal volto bruciato dal sole e dal vento che viene a salutare  e una yurta lontana
ci  siamo riconciliati con questo paese . E da allora solo altipiani verdi laghi mandrie di cavalli greggi yak  e falchetti che volteggiano sopra la testa e qualche sparuto umano ogni tanto , ma proprio pochi . È' un paese immenso    dove la gente vive ancora nei piccoli paesi senza acqua corrente nelle case, elettricità a singhiozzo strade inesistenti   . Ogni tanto io e Paola saliamo in moto ma è' un esercizio faticoso e fino a venerdì niente asfalto ! Puoi viaggiare per un'ora senza incontrare anima viva ma se ti fermi a riposare o far benzina saltano fuori bambino e ragazzotti sorridenti che circondano le moto . Abbiamo un pulmino grigio russo scassatissimo 4x4 col quale il nostro autista fa dei numeri incredibili ( andrebbe al mandrone o in val di fumo senza scomporsi ) e una cuoca che ci appronta pranzo e cena sani e fatti al momento e una piccola guida giovanissima con la treccia nera che cercano di accontentarci in tutto .
È' un paese in cui si vive in modo antico in simbiosi con la natura e faticosamente , ma è la loro vita e i giovani e le donne con bambini sono sempre sorridenti . Finalmente arrivati ad Ulanbaatar  citta' proprio brutta posso spedire queste due righe . Un bacio a tutti ci vediamo lunedì . Adesso vado a comperare un po' di cachemire ...🐐🐐🐐


19 Giugno - Ulgji

Claudio

Cari amici, questa settimana non ho mai scritto. È stata una settimana dura, almeno per me. Salutato Claudio e lasciata Almaty la stanchezza è arrivata tutta d'un colpo, profonda, e avevo da attraversare un Kazakhstan ardente con l'Africa Twin che procedeva a singhiozzo. 35 giorni di viaggio, 5 di sosta. Più di 420 km al giorno di media, sterrati del Pamir compresi.  Man mano che ci siamo avvicinati ad Ulgji (Mongolia, il luogo di incontro con Adriana e Paola) le cose sono migliorate. In Russia strade migliori e meno caldo. E poi i Monti Altai, luoghi bellissimi. Ieri sera siamo finalmente arrivati a Ulgji, dove oggi nel pomeriggio dovrebbero arrivare, Dio Volendo, anche le nostre care mogli. Ma, andando con ordine, vediamo di rimettere in ordine i pensieri 😐🇮🇹

Comunque vada a finire, l'Eroe di questo viaggio rimarrà Claudio. Motociclista tardivo e, per certi versi, "estetico", ha guidato per giorni nel freddo e nella pioggia dell'Est Europa, ha sopportato il caldo estremo in deserti torridi, ha attraversato le piste del Pamir, portando la sua moto ad altezze irrituali. Qualche volta l'abbiamo aspettato, ma poco. Qualche volta è stato aiutato, ma poco. La vera forza di Claudio, oltre al grande entusiasmo e alla tolleranza alle fatiche, è il non andare mai oltre il proprio limite, e le rare volte che deve farlo è perché qualcuno lo costringe (mai io però ...). Questo è bene per noi compagni di viaggio, mai costretti a riparare eccessi, ma dovrebbe essere di gran conforto anche per chi resta a casa. Claudio non è mai appartenuto alla categoria dei motociclisti "quaquaraquà": le cose prima le ha sempre fatte, e poi le ha raccontate, talvolta forse con un po' di "overselling" dovuto solo all'entusiasmo. Nel mare magnum di coloro che vanno in moto Claudio è stabilmente insediato in un ben meritato secondo quartile: in poco tempo ha fatto tanto, può affrontare in sicurezza qualunque percorso, se la sa cavare ovunque più che degnamente, sa stupire anche senza andare oltre il suo limite. Nel gruppo dei motociclisti bravi Claudio ha ancora da imparare - conoscere bene le sue moto, parlare alla strada e interpretarne le risposte, aumentare la simbiosi con il mezzo. Ma fino qui Claudio ha imparato in fretta e, se vorrà, continuerà a imparare, e in fretta. Caro amico, benvenuto nel girone di coloro che se almeno un paio di volte all'anno non mettono le ruote nel posto giusto, non si danno pace. D'ora in avanti quando ci sarà da andare non chiedere più "posso", sarai sempre il benvenuto 🤗🇮🇹

PS: solo per puntualizzare che il viaggio che ha fatto Claudio è sì meno della metà del nostro, ma è più lungo di qualunque altro viaggio io (e Giacomo) avessimo mai fatto in precedenza 

Lacrime

Confessione intima: l'altro ieri, dopo la sosta per il pranzo, la strada ha incominciato a salire nei Monti Altai. Il posto era bellissimo e immenso. Valli enormi, verdissime, con acqua dovunque e monti innevati sullo sfondo. Una bellezza alpina pari alla nostra montagna più bella, ma il tutto in dimensioni molto più grandi.  E così, senza volerlo, su uno sfondo così bello hanno iniziato a ricrearsi immagini di questi giorni, immagini di luoghi, di persone, situazioni, sensazioni. E così, senza volerlo, mi sono messo a piangere dentro il casco. Non a lacrimare - a singhiozzare! Sarà stato un misto di commozione per i ricordi, la stanchezza, la preoccupazione per questa moto che seppure "miracolosa" proprio tutti i miracoli non credo possa farli, fatto sta che non la smettevo più. E allora ho cercato di pensare ai momenti brutti, ma anche quelli non sembravano poi così brutti. Fatto sta che dopo un po' non ci vedevo più un accidente. Allora ho spalancato il casco, ma è stato ancora peggio. E per un pelo non mi sono schiantato contro una mucca che stava quieta in mezzo alla strada. Poi la strada ha incominciato a salire di più, l'Africa a fare ancora più fatica e immediatamente le priorità sono diventate altre, e il pianto è cessato ...

PS: del resto me l'aveva promesso "non temere, da Walli ti ci porto ..." e la promessa è stata mantenuta. E se Walli mi ha portato ciò che doveva da domani sarà tutta un'altra musica 😃👍🇮🇹
Considerazioni Geopolitiche : Europa e Russia

Geopolitica spicciola: cari amici, la Russia è Europa, anche nella Repubblica degli Altai, che sta sopra la Cina. Abbiamo lo stesso senso dello Stato, la stessa religione, condividiamo amore per la stessa musica e letteratura. I Russi lavorano, hanno uno stile di vita e una organizzazione sociale simile alla nostra. L'Illuminismo qui a modo suo è passato, le persone sono mediamente colte ed educate di una educazione simile alla nostra. Quando dopo il Pamir e il Kazakhstan siamo rientrati in Russia la sensazione inconscia è stata quella di "sentirsi a casa". E ti viene il dubbio che la nostra Europa stia sbagliando direzione. Invece di perseguire improbabili allargamenti di comodo verso la Turchia - che è un altro mondo - forse sarebbe il caso di ragionare in una prospettiva a lungo termine cosa fare per integrare quanto più possibile Western Europe e Russia, il cui potenziale è enorme. Certo, di mezzo ci sono i Putin, la diffusa illiberalità è un livello di democrazia e libertà individuale che non è il nostro (ma forse è meno diverso da quanto sembri a prima vista), ma la situazione di fondo è questa e l'idea di sviluppare l'Europa Unita con la Russia e non "contro" la Russia potrebbe essere la continuazione del sogno visionario europeo che negli ultimi cinquant'anni, nonostante tutto, ha fatto miracoli e ha cambiato faccia all'Europa che conosciamo.

9 Giugno - Bishkek

Motori e umori

Il nostro umore dipende principalmente da come vanno le nostre moto. Quando il KTM arranca, Giacomo diventa nervoso e incazzoso. Quando l'Africa Twin sta per spirare, io mi deprimo. Claudio invece è sempre di buon umore 👍🇮🇹
A Bishkek (Kirghizistan) ci siamo arrivati, un po' gobbi ma ci siamo arrivati. Negli ultimi giorni abbiamo avuto ripetuti problemi di forature, che alla lunga sono un po' stancanti. Domani ripartiamo e domenica, ad Almaty, giorno dedicato alla "gran manutenzione" 😃🇮🇹
Saluti a tutti e buona giornata - domenica sarà un mese che siamo via e si entrerà nella "fase due" di cui vi parlerò più avanti 🤗🇮🇹

6 Giugno : Osh - Kirgizstan

Pamir


... Kalaikhum, Chorug, Lyngar, Murghab ... le montagne del Pamir non sono le più belle del mondo. Le montagne himalayane e quelle del Pakistan (dove peraltro non sono mai stato) sono sicuramente più belle. Ma ciò che qui colpisce, e che fa del Pamir un posto unico, sono le dimensioni e le distanze. Un Campo Imperatore o una Piana di Castelluccio di Norcia infinita, una dietro l'altra per centinaia di kilometri, a poco meno di 4.000 metri di altezza, da cui si elevano montagne dal profilo alpino tra i 6.000 e i 7.000 metri. Il Pamir è un deserto. Il deserto non è un posto pieno di sabbia con le dune. Il deserto è un distillato di solitudine, dove l'incontro con chiunque dà conforto. E nonostante la quota la moto continua a portarmi avanti, con un po' di fatica e affanno, ma non si ferma e sembra dire "Non temere, da Walli ti ci porto ..."

PS1: l'ultimo inciso invero non era previsto - la moto invero mi dice altre cose - ma mi è venuto così tra il serio e il faceto e mi pareva un peccato buttarlo via 😏🇮🇹

PS2: qui non c'è la corrente, e il cielo, che è un po' diverso dal nostro, è uno spettacolo. Ho cercato di fotografarlo ma non viene niente. Tornano però alla memoria le rime del "Canto di un pastore errante dell'Asia" (cito a memoria, speriamo di non fare una figuraccia) 🐴🇮🇹

2 Giugno : Kalaikum- Tajikistan

Il pane 

Sulle strade dell'Uzbekistan non ci sono gli Autogrill. Ci sono invece dei posti, moderni caravanserragli, dove la gente si ferma a risposare, mangiare e forse anche dormire. Ti danno Chai (il the verde), carpa o pesce gatto, carne di montone. Il pane invece no, la gente si porta il suo da casa. E quando hanno visto noi senza pane, sempre qualcuno ce ne ha dato uno dei loro. Gesto antico, di ospitalità e amicizia. Gesto semplice, ma che non ha lasciato insensibili anche noi motociclisti overlander. Il pane uzbeko delle volte è basso, secco e gommoso, altre volte alto e morbido come una brioche, ma sa sempre di casa, anche se non è la tua. Sa  di lavoro, di mani che lo hanno fatto, di forni semplici e antichi. E sembra un pane benedetto da un Dio che si chiama in un altro modo, ma che è sempre lo stesso ...


30 Maggio : Bukhara - Uzbekistan

La via della seta

Khiva, Bukhara, domani Samarkanda. Adesso ci stiamo allontanando per davvero. Queste città-oasi sono davvero belle a modo loro. Ognuna di loro ha millenni di storia alle spalle. La storia dei popoli e delle nazioni non è passata solo per l'Europa e per il bacino del mediterraneo, anche se noi spesso ce ne dimentichiamo. Non so se varrebbe la pena di venire qui apposta, ma sicuramente sono luoghi speciali. Per il resto prevalentemente deserto, arido, "brutto" e inospitale come sino il deserto libico dal Mediterraneo al Fezzan o il deserto algerino dal Rif a Tamanrassset. Martedì, lasciata Samarkanda, inizieranno le montagne e incominceremo ad avvicinarci al Pamir. Il contatto con la gente, sempre aperta, sorridente, gentile, e mai banale, continua a essere una delle cose più interessanti di questo viaggio. Noi stiamo tutti bene, a parte un po' di sciolta non grave procurata da ciliegie e albicocche lavate sommariamente che fanno parte della nostra dieta quotidiana. La vecchia Africa Twin ha ricominciato a funzionare a dovere, mentre le giovani sorelle, a parte qualche magagnetta minore adeguatamente risolta, sono in perfetta forma. Un abbraccio a tutti quanti, e buona settimana 🤗🇮🇹



24 Maggio. : Aksai Kazakhstan

a casa di Giacomo

Cari amici, scrivo da Aksai, Kazakhstan (Tognolistan?) dove siamo arrivati ieri sera. Qui siamo stati accolti in modo indescrivibile da tutti, per l'affetto sincero che tutti nutrono per il nostro amico Giacomo. Aksai non è né Sodoma né Gomorra, ma è un luogo sperduto e di per sé inospitale dove un gruppo di persone di molte nazionalità diverse lavorano duro e con grande impegno per garantire a sé stessi e alle loro famiglie benessere e futuro. Giacomo, in otto anni di "comando", ha lasciato qui un segno tangibile, quello di un capo esigente ma equo che si è guadagnato prima il rispetto e poi l'affetto di molte delle persone con le quali ha avuto a che fare. Rispetto ed affetto che tutti indistintamente manifestano anche adesso che Giacomo non ha più alcun potere su di loro. Grazie al nostro Tour Leader, per avere dato anche a noi la possibilità di condividere questa grande festa. Domani ripartiamo puntando a Sud, iniziando la seconda delle cinque parti in cui idealmente si divide il nostro viaggi (Europa Centrale e Russia Europea, Asia Centrale, Mongolia, Siberia e infine Caucaso, Turchia e Balcani).  Fino a qui una giusta dose di perseveranza è stata sufficiente. Da domani avremo bisogno di un pizzico di fortuna e di avere gli attributi, individualmente e come gruppo, per procedere senza troppi intoppi nel nostro viaggio. Di salute stiamo tutti bene, e siamo sereni. Buonanotte a tutti 😐🇮🇹


21 Maggio . Tambov Russia

La Russia

Oggi giornata lunga. Non ha quasi mai piovuto e fa meno freddo. Siamo passati non (troppo) distante da Nikolajewca (oggi Livenka) e da Tula, luogo di provenienza dei ragazzini che per circa vent'anni sono stati ospitati a Coccaveglie. Le Russie non sono piatte come pensavo. Sono tipo Belgio o Lussemburgo, ma più in grande e meno popolate. Lo sguardo non è quasi mai a perdita d'occhio. La vista è sempre interrotta da alberi, in filari o boschetti. Le Russie sono davvero grandi da attraversare anche in moto, figuriamoci a piedi! Dopo più di 600 km ti sembra di essere esattamente al punto di partenza. Guardando la cartina, siamo circa 500 km a sud-est di Mosca. L'AT metabolizza benzina a 92 ottani senza fare una piega, mentre io metabolizzo borsh, che è diventato l'elemento portante della mia dieta. Domani si replica - 750 km verso est. Poi domenica saremo ad Aksai e sarà (speriamo) una festa. Un abbraccio a tutti quanti e buonanotte 😐🇮🇹

1 commento:

  1. caro Marco è bellissimo seguire il vostro diario di viaggio :ho una cartina aperta sulla scrivania e ogni giorno vi seguo con una certa trepidazione in verità!
    buona continuazione di viaggio e un grande abbraccio a tutti Orietta

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