sabato 23 novembre 2019

Oman 2019 - Day 8 - Muscate

22 Novembre 2019 - Mascat

Abbiamo lasciato volentieri l’albergo Safari di Nizwa, dove camere e pasti hanno lasciato molto a desiderare. Di buon mattino ci siamo recati al mercato delle capre di Nizwa. La gente del posto proveniente dai villaggi circostanti e dalle montagne, viene a vendere, comprare e scambiare capre, mucche e talvolta cammelli. La vendita delle capre avviene in un area coperta dove i potenziali acquirenti stanno  in circolo, mentre all’interno i proprietari delle bestie camminano gridando il prezzo. I potenziali compratori, fermano gli animali li tastano sulla schiena ed iniziano a trattare. Ogni tanto qualche affare si conclude e la capra segue il suo nuovo padrone. Nelle vicinanze anche il mercato del pesce, dove tranci di tonno venivano tagliati a pezzi e venduti. Più in là il mercato degli uccelli e dei volatili. Ovunque molta gente, ma pochissime donne. Sembra che il vendere e comperare sia soprattutto un’attività maschile. In un angolo del bazar anche un piccolo mercato delle armi, dove assieme ad alcuni vecchi fucili  venivano venduti soprattutto i caratteristici pugnali ricurvi, detti khanjar, simbolo dell’orgoglio omanita. Nel vicino forte, molto ben conservato, abbiamo potuto osservare un gruppo di uomini che in costume danzavano roteando delle spade. Dal forte bel panorama sulla vicina moschea. Lasciata Nizwa, ci siamo fermati a pranzo a casa di uno dei nostri autisti, dove la famiglia al completo ci ha accolti a casa e ci ha servito un ottimo pranzo con pollo e pesce. Casa decorosa. Alle pareti le foto ricordo di famiglia di tre generazioni. Siamo quindi ritornati a Muscate, punto di partenza del nostro viaggio, in tempo per visitare il museo Nazionale. In questo moderno museo, in spazi molto ben organizzati si può ripercorrere la storia dell’Oman con reperti archeologici e documenti storici. Costumi tradizionali, arredi e armi riempiono le varie sale. Per riempire la serata in attesa del volo non ci siamo fatti mancare una visita al centro commerciale Lulu. Molto affollato e simile ai nostri, però una visita al supermercato ci ha fatto capire come questo paese è dipendente dall’estero per i suoi approvvigionamenti alimentari, mentre abbiamo notato che il pesce era decisamente a buon prezzo. Abbiamo quindi salutato con un po’ di nostalgia i nostri autisti e la nostra guida Aisha, che ci hanno accompagnato in questi giorni e ci hanno aiutato a scoprire questo paese. In serata trasferimento in aeroporto e partenza per Milano con scalo ad Istanbul. 
Questo è l’ultimo post del nostro viaggio in Oman. 

Al mercato delle capre : valutazione della capra

In attesa di un nuovo padrone


Osservatori anziani


Osservatori giovani

Si mostra la capra da vendere

Il Suk di Nizwa



Mercato del pesce - taglio del tonno

Mercato dei volatili


Mercato delle spezie


Aisha conosce tutti

Al mercato delle armi


Mi compro un Kanjiar ?


Nipoti acquisiti


Ultima moda omanita


La moschea di Nizwa


Danze nel forte


Il sultano Qaboos ci osserva ovunque

Harat Al-Yemen


Ritorno dalla preghiera del Venerdi


La bella famiglia di Shahab

Verso il museo nazionale


I granparents al museo

nel museo

Antiche porte omanite

quasi quasi mi faccio un giro in moto


Bye Bye Oman -


giovedì 21 novembre 2019

Oman 2019 - Day 7 - Nizwa

21 Novembre 2019 - Nizwa

Molta pioggia durante la notte, ma al mattino il cielo era meno cupo e siamo potuti scendere senza problemi dal Jabal  Shams. Strade tutto sommato in buone condizioni, poco traffico e capre che attraversavano la strada alla ricerca dell’erba appena spuntata tra i sassi. Panorama lunare, pochissimo verde e montagne attraversate  da profondi solchi di antichi torrenti. Giunti al piano prima sosta della giornata a Birkat Al Mauz, un altro villaggio di argilla abbandonato. Ancora un po’ di strada e siamo arrivati a Nizwa, l'antica capitale, la città dell'oasi immersa nel verde con un mix di moderno e antico, fu la capitale dell'Oman nel 6 ° e 7 ° secoli. Una delle città più antiche del sultanato, era il suo centro artistico e culturale. Il Daris Falaj di Nizwa, un canale di irrigazione, è il il più grande singolo falaj in Oman e fornisce alla campagna circostante tutta l'acqua necessaria per irrigare le piantagioni.
Pranzo in un locale del centro e poi ci siamo spostati all’interno, addentrandoci per alcuni chilometri in uno wadi fino ad un piccolo villaggio sperduto. Nell’arrivare il canto del muezzin amplificato dall’eco, è risuonato nella valle creando un’atmosfera particolare. I Grandparents hanno interrotto la lunga astinenza dell’alcol, con una birra, bevuta quasi di nascosto in questo posto sperduto. Sorprendentemente da un edificio che probabilmente era la scuola sono uscite frotte di bambini allegri accompagnati da un adulto che indossava la maglia della Juve. Si sono scatenati subito commenti di vario tipo tra i Grandparents, in base alla loro fede calcistica, ma la cosa più bella è stato il vedere tanta vita e allegria in un posto così sperduto. 
Nel frattempo la pioggia ha ricominciato a cadere, ma questo non ci ha impedito di tornare a Nizwa per visitare il suk della città che ci ha un po’ deluso e poco caratteristico. I Grandparents hanno comunque fatto un po’ di shopping, acquistando datteri e spezie varie. Cena all’Hotel Safari, che ci è sembrato un po’ scadente. Domani completeremo la visita della città e poi ci muoveremo verso Muscat, da dove in nottata partiremo per l’Italia. 



Nizwa



Nebbia al mattino nel grande canyon 

 


Capre scalatrici 


Antiche canalizzazioni 


Omanita fasullo



 

Festa nel parco

 

Costumi vecchi , usanze nuove



 

Corse nel parco 

 

 Birman Al Maui


 


Incontri 

 

Wadi Musdim 






Tifoso juventino 





Scappatella alcolica 



Nel Suk






















mercoledì 20 novembre 2019

Oman 2019 - Day 6 - Jabal Shams

20 Novembre 2019 - Jjabel Shams Resort 

Bellissima giornata e aria frizzante al risveglio a Shorfet Al Armin a 2000 m. di quota. Lungo una bella strada un po’ tortuosa siamo scesi più in basso fino alla vecchia città di Al Hamra, ormai quasi tutta abbandonata, dove la maggior parte delle case costruite con argilla rossa e paglia sono parzialmente crollate, anche se qualche attività di ristrutturazione è in corso. Tra le case si snoda una serie di canali che irrigano piccoli appezzamenti di terra con palme di banani e datteri. Qualche piccolo negozio tra cui una vendita di raccordi idraulici recuperati, gestito da due anziani . Nel  gruppo discussioni sull’opportunità di recuperare questo patrimonio. Siamo poi risaliti in montagna per vedere l’antico  villaggio di Misfat Al Abryeen, situato sul bordo di un profondo canyon e circondato da terrazzamenti irrigati da un ingegnoso e  complesso sistema di canali a cascata. Sulle terrazze rigogliosa vegetazione di palme e coltivazioni varie. Nel paese un dedalo di strette viuzze e ripide scale percorribili solo a piedi. Un ragazzo con un asinello trasportava mattoni mentre altre persone trasportavano carichi sulla testa. 
Sosta per un caffè in un locale famoso per essere stato visitato dal principe Carlo d’Inghilterra. Di nuovo in auto e siamo ridiscesi in pianura per il pranzo, dove in un ristorante con cucina yemenita abbiamo assaggiato carne di cammello e agnello con il solito contorno di insalata e riso. Le carni sono state apprezzate. Gianni C. ha voluto adeguarsi agli usi locali e ha mangiato con le mani impastando bocconi di riso con la carne. Nessuno lo ha imitato. Siamo poi risaliti di nuovo nei pressi dello Jabal Shams, alto circa 3000 m, che è la più alta montagna 
dell’Oman. Noi ci siamo fermati a quota 2000 m, nei pressi del Grand Canyon, profondo oltre 1000 m. Purtroppo il cielo si è rannuvolato ma abbiamo potuto 
comunque ammirare il canyon. Una coppia di aquile bianche ha volteggiato a lungo sopra di noi. Abbiamo quindi raggiunto il Jjabel Shams Resort per la  notte, 
appena prima di una pioggia torrenziale che ci ha impedito di fare la camminata serale. Buon buffet e poi a causa della mancanza di un collegamento internet,  il 
Granparents group si è scatenato a scambiarsi fotografie come un gruppo di teenagers. Domani scenderemo dalle montagne per visitare  Nizwa, la vecchia capitale 
dell’Oman.
 

L’oasi di Al Hamra



Il villaggio abbandonato di Al Hamra




Il saluto omanita



Pericolo di crolli 



Il venditore di raccordi 



Sosta caffè 


Le case di argilla e paglia di Al Hamra



Palme da dattero


Il tè è pronto 



Incontri


Gianni mangia come gli omaniti


Coltivazioni intensive

 

Vita da somaro tra i vicoli di Misfat 


 

Pranzo Yemenita : cammello e pecora 


Ingegnose canalizzazioni 


Banani 


Vu cumprà 

Incontri in alta quota