martedì 6 marzo 2018

Canada 2018 - Day 10 e 11

3/4 Marzo 2018 - Back home

Il sabato è il giorno del cambio al Durrand Chalet. Chi arriva e chi parte, provviste della settimana portate dall’elicottero. E nevica ancora fitto . Rudy saluta tutti calorosamente. Il nostro gruppo scende con i primi due voli. Poca visibilità , ma il pilota vola sicuro poco sopra i boschi seguendo i canyons che precipitano a valle. In albergo ci cambiamo e riusciamo a fare una passeggiata a Revelstoke prima del transfer in aeroporto . Non molto da vedere, poca gente in giro. Abbiamo preso comunque qualche souvenir. Nel pomeriggio col pulmino prenotato trasferimento in 3 ore all’aeroporto di Kelowna, dove purtroppo ci viene comunicato che a causa di un guasto al nostro aereo della West Jet arriveremo in ritardo a Vancouver e perderemo la coincidenza per Londra . Dopo un po’ di disappunto non ce la prendiamo più di tanto e ci prepariamo alla sosta forzata a Vancouver a spese della West jet. Verso le 2 del mattino arriviamo finalmente a Vancouver dove ci viene assegnato un albergo vicino all’aeroporto. Il giorno dopo è domenica ,  lo trascorriamo visitando il MOA, il museo etnografico di Vancouver ubicato in un bel parco sul mare. Nel museo numerosi reperti della popolazione Indiane originarie del Canada. Interessanti anche una collezione di ceramiche di tutto il mondo e una di sculture in legno antiche e moderne.

Pranzo a Grandville island, al Sandfish restaurant, scelto con cura Claudio, dove abbiamo mangiato molto bene piatti di pesce e crostacei tra cui un enorme granchio dell’Alaska che Renata ha gustato con piacere. 

Ultime ore passate in centro a Vancouver, finalmente col sole. Città moderna, molto giovane e multirazziale . Traffico tranquillo e molto verde. Panorama stupendo sulla Baia. Non deve essere male vivere da queste parti. Però il sole non devono vederlo tanto. In serata ci siamo finalmente imbarcati sull’affollatissimo Jumbo della British . Tranquillo volo di 9 ore notturno passato veloce guardando qualche film e facendo qualche pisolino.

Aperte  le notizie del giorno, primi commenti a caldo sui risultati elettorali. Qualcuno del gruppo sorrideva, però la maggioranza è preoccupata per la situazione incerta che si è creata. Io oggi sono triste. A Londra abbracci a Renata che proseguiva per Bologna, mentre il resto del Gruppo è volato su Milano dove il nostro viaggio si è concluso.

Qualche considerazione finale :

Il viaggio : non è comodo arrivare sulle Selkirk mountains, ma ne vale la pena perché la si trovano condizioni di neve da noi introvabili 


La neve.

Tanta, leggera, che ti avvolge in una nuvola quando scendi. È caduta quasi interrottamente per una settimana. Condizioni che consentono di spingere il limite delle proprie capacità sciistiche scendendo in posti impossibili dalle nostre parti . Bisogna comunque sapere sciare bene e non avere paura.


Il Durrand Glacier chalet. 

Non è cambiato molto rispetto a 10 anni fa. Confortevole, non manca nulla, ottimo cibo. La Sauna e la doccia calda disponibili ogni giorno sono state molto apprezzate. Camere di due persone, pulita e calde. Renata aveva una camera singola. 

Lo staff dello chalet

Nicoline , la moglie di Rudy , si occupa della gestione del rifugio. Ci ha salutato molto calorosamente e si ricordava di noi. Poi c’era il cuoco Jimmy, non male, anche se un suo tentativo di risotto è da dimenticare.Due volontari svizzeri, Lina e Bruno, aiutavano in cucina e a spalare la neve. Simpatici, ogni tanto venivano in gita con noi.

Rudy e le guide Phil e Ian

Rudy lo conoscevamo, un po’ invecchiato con la faccia bruciata dal sole, ma sempre forte e instancabile. Uno svizzero timido e burbero, come si addice ai montanari, si muove con una conoscenza incredibile del territorio, non trascurando la sicurezza dei clienti ma consentendo ad ognuno divertirsi. Esigente sulle capacità sciistiche e fisiche dei clienti, non fa sconti a nessuno, ma seguirlo su queste montagne è una grande lezione di tecnica di scialpinismo e di discesa. Ian e Phil, due giovani guide Canadesi. Noi siamo stati parecchio con Ian, serio e preparato, che però avrebbe bisogno di essere un po’ più sorridente e aperto con i clienti. Phil più giovane, molto bravo a sciare, ha guidato soprattutto chi faceva un programma più tranquillo.

Il Canada

Immenso, pochissimo abitato, sommerso dalla neve. con piccoli centri che sembrano villaggi del Far West dove anziché i cavalli si vedono nelle strade enormi pick up, che portano spesso motoslitte. Vancouver, verde e affascinante, piena di giovani di tutte le razze, ordinata e ben organizzata, sembra che ci si viva bene. Ma si fa fatica a pensare di stare senza sole e con la pioggia per molti mesi.

I compagni di viaggio.

Eravamo in sette : Giacomo, Claudio, Daniele, Ludovico, Edoardo, Renata e Andrea. Una bella compagnia allegra che si è divertita e nel contempo si è aiutata in ogni situazione. Renata e Andrea sono stati acquisti dell’ultimo momento e non hanno fatto fatica a integrarsi col gruppo storico che si era formato in Kirghizistan lo scorso anno. Andrea non lo conoscevamo, ha sostituto Alessandro, che si è ritirato all’ultimo momento, mentre Renata , una bresciana che vive a Bologna, nonostante fosse molto preoccupata, si è dimostrata all’altezza della situazione, non andando mai in difficoltà. Allegri e simpatici il bergamasco Ludovico e Edoardo di Asiago. Spiace per Daniele, colpito a metà settimana da un attacco influenzale che lo ha costretto a star fermo per 3 giorni. Claudio, non manca mai con il suo entusiasmo e la sua allegria. 

Questo è l’ultimo post del viaggio in Canada . Alla prossima avventura.

Alcune impressioni di chi c’era :

Renata :

Partita casualmente con un gruppo di Bresciani e Bergamaschi (+ un Vicentino) ho ripreso a fare ski touring proprio in Canada, nella nevosissima British Columbia da Rudi. Che meraviglia.Dopo essere stata coccolata dai miei fantastici 6 compagni di viaggio e dai simpatici ospiti canadesi e britannici il rientro alla realtà sarà duro (duro da morire!!!)Grazie a Giacomo, ad Alessandro per avermi invitata (come mi sono arrabbiata quando hai dato buca) ad Andrea per avermi accompagnata e a tutti voi, un bello stacco. Alla prossima.

Ludovico

Nonostante il tempo inclemente vacanza indimenticabile sulle  Rocky Mountains canadesi.Con un gruppo fantastico e un organizzazione perfettamente gestita in loco da Rudy ed in generale da Giacomo ( camoz)Grazie ..Ludo

Claudio 

Tornare nella patria del wolverine dopo 10 anni e’ stata una bellissima esperienza. Il fisico regge, la mente asseconda e le nuove amicizie sono la premessa per nuove avventure!

Edoardo 

Dopo mesi in attesa della partenza mi ero creato una grande aspettativa : Canada Vancouver revelstok durrand glacier e chalet Rudy Nicoline selkirk neve polverosa moloch empire la compagnia. Alla fine il viaggio è stato ancora più bello di quello che speravo. Nonostante il bosco una esperienza di cui ho già nostalgia(tornerei un po’ anche solo per spalare neve al posto di Bruno) ringrazio il gruppo per avermi supportato per la mia non buona esperienza di viaggi di inglese e tecnologia. Mi spiace per Ale co cui il viaggio sarebbe stato ancora più piacevole, ma avremo sicuramente altre occasioni. Renata una conoscenza speciale a suo agio in un rifugio piuttosto maschio



Vancouver, città moderna

 

La baia 


Taxi boat

 

Vancouver , il museo etnografico 

 

Sculture antiche


Sculture moderne 


 

Strani personaggi 

 

Italian car a Vancouver 

 

Ottimo pesce al Sandfish bar


Super granchio per Renata

 

Che mangiata !!


Bye bye Vancouver

 

Alla prossima . Ciao 

sabato 3 marzo 2018

Canada 2018 - Day 9

2 Marzo 2018 - Gran finale

Ancora neve al risveglio. Si parte comunque. Alcuni del nostro gruppo scelgono una gita tranquilla, mentre io ed Edoardo ci aggreghiamo al gruppo di Rudy che prevede una salita più impegnativa al monte Glarona. Gruppo al completo. Daniele sta un po’ meglio e non perde l’ultima uscita. Partenza in discesa scendendo al Jack Canyon e poi da lì siamo risalita su un pendio sempre più ripido lungo il quale Rudy ha tracciato con molta abilità e conoscenza del territorio. Abbiamo quindi imboccato uno stretto canale dove siamo stati costretti a togliere gli sci e a procedere a piedi per oltre 100 metri. Per fortuna ė tornato il sole e quando siamo sbucati sui pendii finali abbiamo potuto godere di un bel panorama sulle montagne circostanti. Dopo 1200 m di salita siamo arrivati sulla cima Glarona. Discesa spettacolare lungo un vasto canale chiamato “Tumbeldown gully” su bella neve fino in fondo al Hack Canyon. Risalita finale fino allo chalet lungo la traccia chiamata elevator che si snoda in un bel bosco di abeti e cedri. Oggi giornata impegnativa con 1700 m di dislivello ma di grande soddisfazione. Pomeriggio di relax e preparativi per la partenza. Per cena fonduta a base di formaggio accompagnata da Merlot canadese. Poi Rudy ha portato la sua fisarmonica a bocca e con lui abbiamo cantato “Marina Marina” con lo stupore dei Canadesi presenti che ci hanno applaudito divertiti. Rudy ha poi fatto un discorso finale, ringraziandoci e dandoci appuntamento per un’altra vacanza al Durrand Glacier. . Domani si parte per il nostro lungo viaggio di ritorno. Arriveremo Domenica sera in Italia e forse riusciremo anche a votare

 

Rudy traccia instancabile

Troppo ripido, si sale a piedi


Prime curve sul Tumbledown Gully


Edoardo in azione



Risalita finale sull’Elevator


Con l’amico Rudy



Curve sul Tumbeldown Gully 


Gli Italiani in Canada 


Questa sera fonduta


I saluti di Rudy

Canada 2018 - Day 9

2 Marzo 2018 - Gran finale

Ancora neve al risveglio. Si parte comunque. Alcuni del nostro gruppo scelgono una gita tranquilla, mentre io ed Edoardo ci aggreghiamo al gruppo di Rudy che prevede una salita più impegnativa al monte Glarona. Partenza in discesa scendendo al Jack Canyon e poi da lì siamo risalita su un pendio sempre più ripido lungo il quale Rudy ha tracciato con molta abilità e conoscenza del territorio. Abbiamo quindi imboccato uno stretto canale dove siamo stati costretti a togliere gli sci e a procedere a piedi per oltre 100 metri. Per fortuna ė tornato il sole e quando siamo sbucati sui pendii finali abbiamo potuto godere di un bel panorama sulle montagne circostanti. Dopo 1200 m di salita siamo arrivati sulla cima Glarona. Discesa spettacolare lungo un vasto canale chiamato “Tumbeldown gully” su bella neve fino in fondo al Hack Canyon. Risalita finale fino allo chalet lungo la traccia chiamata elevator che si snoda in un bel bosco di abeti e cedri. Oggi giornata impegnativa con 1700 m di dislivello ma di grande soddisfazione. Pomeriggio di relax e preparativi per la partenza. Per cena fonduta a base di formaggio accompagnata da Merlot canadese. Poi Rudy ha portato la sua fisarmonica a bocca e con lui abbiamo cantato “Marina Marina” con lo stupore dei Canadesi presenti che ci hanno applaudito divertiti. Rudy ha poi fatto un discorso finale, ringraziandoci e dandoci appuntamento per un’altra vacanza al Durrand Glacier. . Domani si parte per il nostro lungo viaggio di ritorno. Arriveremo Domenica sera in Italia e forse riusciremo anche a votare. 

venerdì 2 marzo 2018

Canada 2018 - Day 8


1 Marzo 2018 - ritorno al Durand chalet


Notte tranquilla all’ Empire chalet dove tutto sommato non abbiamo sofferto il freddo, anche se ci eravamo coricati ben coperti. Qualche temerario ha pure affrontato l’uscita notturna al bagno sotto un’intensa nevicata.
Il pane preparato dalla Guida Ian non ha avuto molto successo, per cui per colazione ci siamo dovuti accontentare di cracker e marmellata. Dopo aver sistemato lo chalet siamo ripartiti lungo il Forbidden glacier. Neve e vento fin dalla partenza ci hanno accompagnato per tutto il giorno. Raggiunto il Forbidden peak siamo ridiscesi su un bel pendio per circa 400 m disegnando belle curve su neve polverosa. Purtroppo la scarsa visibilità non ci ha consentito di godere appieno della discesa. Siamo quindi risaliti al passo e dopo un lungo traverso abbiamo raggiunto il Durand Glacier e da lì abbiamo sciato fin sotto lo chalet. Viste le condizioni del tempo, abbiamo deciso di rientrare. Il pensiero di una doccia calda e dalla sauna ha spento ogni velleità di ulteriore sciate. Oggi non è stata una giornata facile e forse si comincia anche a farsi sentire la stanchezza di 6 giorni continui di scialpinismo. Saliti circa 1000 m, ma con uno sviluppo notevole. Allo chalet abbiamo trovato Claudio e Daniele. Speriamo che domani siano in forma per l’ultima uscita.
Per merenda Ludovico ha offerto un salame bergamasco molto buono che abbiamo gustato accompagnato da una bottiglia di Cabernet Sauvignon canadese. Bravo Ludovico. Pomeriggio con riposo e immancabile sauna e doccia calda.
Cena con zuppa di broccoli e agnello con polenta. Ottima la carne, ma la polenta è un’altra cosa. Chiacchiere serali con gli altri ospiti dello chalet. Gente molto simpatica con i quali è facile comunicare. Domani ultima uscita. Speriamo che il tempo migliori regalandoci un po’ di sole.

Risalita sul Forbidden Glacier


Bye bye empire chalet
Ultimi metri verso il forbidden peak

Curve bergamasche
Continuiamo?
Per oggi basta!


Ottimo salame bergamasco



Chiacchiere serali

Il vento non smette





Canada 2018 - Day 7

28 Febbraio 2018 - Traversata all’Empire Chalet

Anche questa mattina Bruno che spala neve ci ha dato la sveglia. Però la previsioni meteo sono discrete e il programma viene modificato. Faremo la traversata fino all’Empire chalet dove pernotteremo.

Daniele sta recuperando però non è ancora al meglio e riposerà anche oggi . Gli farà compagnia anche Claudio.

Dopo una breve discesa sotto il Goat Peak siamo risaliti lungo il Diamond Glacier. L’abbondante neve caduta ha ricoperto tutte le precedenti tracce e Ian, la nostra guida fa la traccia. La neve è molto leggera e fare traccia è faticoso. Anche il sole si fa finalmente vedere a tratti consentendoci di ammirare il panorama. Ghiacciai e cime ovunque fanno da cornice a quest’area che è un paradiso per lo scialpinismo. Raggiunto il monte Fang a 2750 m, siamo ridiscesi per circa 200 m lungo il ghiacciaio su una pendenza ideale e neve polverosa sulla quale abbiamo tracciato serpentine da manuale. Di nuovo risalita e dopo un bel salto della cornice di cresta, che Ian lavorando con la pala aveva reso più agevole, altra discesa di oltre 600 m su pendii sostenuti con neve spettacolare. Ripellato per la terza volta, breve risalita di 200 fino all’Empire chalet. Salita totale della giornata 1200 m. anche se con lunghi spostamenti. La costruzione, realizzata 4 anni fa da Rudy al limite del Forbidden Glacier, serve da base per le escursioni in zona. Molto ben attrezzata anche se una temperatura interna di -4 gradi che ha richiesto un’immediata accensione della grande stufa al centro del soggiorno. Nel giro di 5 ore la temperatura è salita a 18 gradi. Edoardo ci ha fatto un bella sorpresa offrendoci una bottiglia di Prosecco che si era portato. Grande. Nel frattempo Ian e Lina, una volontaria Svizzera che trascorre un periodo nel rifugio, hanno preparato la cena utilizzando i viveri freschi che avevamo portato e attiggendo dalla dispensa ben fornita. Menù con insalata, Rosti e uova. Ian ha anche fatto il pane. Non ci siamo fatti mancare 2 bottiglie di vino di discreto Merlot rosso canadese che hanno contribuito ad alzare la temperatura. Serata con molte chiacchiere e partita a Briscola. Intanto fuori nevica. Alle nove tutti a letto nelle camere al primo piano che finalmente si erano riscaldate. Qualche preoccupazione per affrontare nella notte il bagno all’esterno con temperature a -15 gradi . Domani rientreremo al Durrand Glacier lungo un percorso diverso. Ulteriori salite e discese ci aspettano.

Salto della cornice
Sul Durrand Glacier
Discesa dal Fang Peak
Finalmente un po' di sole
Verso il Fang Peak
Tracce italiane in Canada
Arrivo all'Empire Chalet
Speriamo si scaldi presto

Anche oggi polvere






E continua a nevicare!