Dopo aver costeggiato il lago Karakul di un azzurro intenso, circondato da vette innevate, siamo arrivati al passo Kyzyl dove c'è la frontiera tra Tajikistan e Kirgizistan . Formalità doganali una volta tanto veloci ed entrata in Kirgizistan senza visto. Foto di rito sotto la grande capra di Marco Polo al confine. In breve tempo abbiamo raggiunto Sary Tash a 3170 m di quota, dove a pranzo abbiamo assaggiato i Manti, ottimi ravioloni ripieni di carne e verdure.
Da Sary-Tash lungo una strada con ottimo asfalto abbiamo raggiunto Osh, seconda città del Kirgizistan. Il paesaggio è cambiato rapidamente , ora non più brullo ma con pascoli verdi dove pascolavano cavalli, pecore e mucche e punteggiati da numerose Yurte, le caratteristiche tende a forma circolare. L'unico vero pericolo erano le numerose mandrie che invadevano la sede stradale. A Osh, che si trova a 1000 m. abbiamo trovato di nuovo caldo, 30 gradi. Dopo qualche giorno di Homestay, in condizioni molto precarie ma che fanno capire come si vive da queste parti in montagna, ci siamo concessi un buon hotel con piscina, dove ci siamo tuffati appena arrivati. Più tardi sono arrivati anche Moreno e Alberto che hanno avuto qualche problema tecnico.
Ancora qualche problema alle gomma posteriore di Giacomo che necessita una visita dal gommista .
Oggi abbiamo lasciato definitivamente il Pamir, portando con noi immagini indimenticabili e il ricordo di un popolo forse meno espansivo ma di una forza incredibile per riuscire a vivere in queste montagne.
Domani tappa non impegnativa fino a Toktogul sempre in Kirgizistan.
Km Totali 8948
Lamps
Sulla M41
Sul passo Akbaytal a 4655 m.
Il nostro altimetro
Kirgizistan: Yurte, pascoli e animali
Osh al tramonto
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