Rimontato il tutto abbiamo lasciato volentieri il poco ospitale e sgaruppato albergo di Usharal, dove i gestori erano solo preoccupati che non pagassimo. Tempo bello ma giornata caldissima con temperature sopra i 38 gradi . Abbiamo viaggiato per ore in una steppa desertica, lungo rettilinei infiniti senza anima viva intorno. La strada con fondo abbastanza irregolare ogni tanto aveva buche profonde, assolutamente di evitare per non distruggere le ruote . La moto di Marco che mostrava continuamente calo di potenza, riusciva a mantenere comunque medie sopra gli 80 km/ ora e così abbiamo proseguito per tutto il giorno con frequenti soste per idratarsi.
Gli ultimi 150 km la strada è migliorata decisamente è la temperatura si é abbassata consentendoci di viaggiare un po' più rilassati . Verso le nove abbiamo raggiunto Semej, la nostra meta. All'ingresso in città una macchina della polizia con i lampeggianti accesi ha fermato Marco e già paventavamo un'altra multa. Invece sono scesi due giovani simpatici poliziotti che hanno solo voluto farsi fotografare. Qualche difficoltà a trovare un albergo. Semej è una città di 300.000 abitanti, sul fiume Yrtis a poca distanza dal confine russo . Nelle sue vicinanze sorse il poligono nucleare russo di Semipalatinsk, che in 50 anni di esperimenti, ha visto brillare più di 400 ordigni nucleari, sia in atmosfera sia sottoterra.Migliaia di persone sono morte a causa degli esperimenti. Meglio fermarsi poco.
La città ha mantenuto l'aspetto di una città russa e la gente ci è sembrata poco socievole.Cena in albergo con solito shaslik e poco altro. La dieta continua.
Giacomo ha scoperto che il telaio destro del supporto delle valige laterali si è rotto a causa delle forti sollecitazioni. Domani Sarà necessario farlo saldare.
Domani prevediamo di entrare in Russia e raggiungere Barnaul, con l'incognita del passaggio di frontiera.
Km totali 11748
Lamps
Semej, al confine russo
Supporto borse da saldare
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