giovedì 28 luglio 2016

28 Luglio - Articolo del Corriere della sera


Corriere della sera - Edizione di Brescia - 28 Luglio 2016




Brescia - 28 luglio 2016 - pagina 10

Lungo la via della seta 

Da Brescia alla Mongolia in moto
L’avventura di Giacomo Tognoli, Marco Varini e Claudio Poli. Prossima tappa: l’India


A l mattino appuntamento per la colazione da Zilioli. Alla sera aperitivo da Zilioli. In mezzo un viaggetto in moto da Brescia a Ulan Bator, capitale della Mongolia, e ritorno. Poco meno di 25mila chilometri in 64 giorni, 51 dei quali con il sedere incollato alla sella della moto. 

A firmare l’impresa tre amici bresciani con il piacere del viaggio, partiti dalla città il 15 maggio dopo cappuccino e brioche e rientrati a casa il 18 luglio.

Ma per Giacomo Tognoli, Marco Varini e Claudio Poli non è stata un’impresa: «È stata solo passione. La forza magnetica dell’Asia, il fascino della Via della seta, le distese sterminate della Mongolia, la voglia di traguardare orizzonti inediti e conoscere gente nuova: questo ci ha mosso quando abbiamo deciso di organizzare il viaggio», spiega Marco Varini.

A questo Giacomo Tognoli, camuno di Corteno Golgi, ha aggiunto il desiderio di rivedere i luoghi dove ha lavorato per anni come dirigente di una società di ricerche petrolifere.

Detto, fatto, contagiare il debuttante delle lunghe distanze Claudio Poli è stato più facile che fargli prendere il raffreddore. 

Il bello è che i tre di primo pelo non sono proprio. Tognoli ha spento 63 candeline sull’ultima torta del compleanno e da pochi mesi è pensionato, Varini ha 61 anni e Poli ne ha 58.

«Troppo vecchi? Direi che l’età è l’anzianità di servizio sono stati due vantaggi: abbiamo potuto prenderci il tempo necessario per staccare dal lavoro e organizzarci — continua Varini —. La preparazione ha richiesto circa 4 mesi, con parecchio tempo speso a rincorrere la burocrazia». Le moto non hanno richiesto grande cura se non un «tagliandone», salvo la Honda Crf 1000 Africa Twin di Poli quasi nuova di zecca. Tognoli si è affidato alla sua Ktm 990 che alla partenza da Brescia aveva già sul groppone 50mila chilometri. Vintage la scelta di Varini: una Honda 650 Africa Twin classe 1989.

L’avventura è cominciata sotto l’acqua: «Nei primi sei giorni, da Lubiana a Samara non abbiamo fatto altro che prendere acqua e freddo. Poi, fortunatamente, il meteo è stato benevolo».

Di normale amministrazione i problemi tecnici, compresa la ricerca di corona e catena per la Ktm che ha richiesto tre giorni di stop e l’ausilio della concessionaria di Mosca. Antidoto alle continue forature, invece, tanta pazienza per non cedere alla rassegnazione.

Qualche momento di paura? «Al ritorno ci è andata bene. Causa problemi di percorribilità di una strada abbiamo dovuto aggirare la Turchia: ci saremmo trovati a Istanbul nelle ore del golpe. Per il resto abbiamo incontrato tanta gente che ha un’attitudine storica all’accoglienza dei viaggiatori. Non ci siamo mai sentiti minacciati: dai bimbi agli anziani tutti sono stati molto aperti. E poi i motociclisti suscitano sempre simpatia».

Da Brescia a Brescia sulle strade di Slovenia, Ungheria, Ucraina, Russia, Uzbekistan, Tajikistan, Kirghizistan, Kazakistan e Mongolia: il prossimo viaggio? «L’India nel 2017 nell’ambito di un progetto umanitario».

La partenza sempre da Zilioli, dopo cappuccino e brioche .

Cesare Mariani












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