Molte belle le molte Madrasse, scuole coraniche, con maioliche usate ovunque sui vari edifici, tutti ben tenuti. La città è dominata dal minareto di Kalayan che è tra i più antichi di Bukhara e anche il suo simbolo. Usato in antichità come faro, il minareto di Kalayan è stato per secoli il più alto minareto dell’Asia Centrale. Abbiamo visitato anche la sinagoga locale e vari mercatini dove vendono prodotti artigianali . Da segnalare i famosi tappeti di Bukhara, che come al solito hanno attratto Marco. Per fortuna il poco spazio nei nostri bagagli fa ridurre al minimo gli acquisti. Pochi turisti, forse per il gran caldo.
Pausa pranzo nei giardini della fortezza , dove abbiamo assaggiato gli spaghetti Uzbeki . Il sugo a base di carne e pomodori era ottimo, ma la pasta un po' scotta.
Un po' stremati per il caldo vicino ai 35 gradi, nel tardo pomeriggio meritato riposo in albergo.
Cena al ristorante old Bukhara con Alessandra, la guida turistica conosciuta a Khiva, che ci ha aiutato a gustare piatti Uzbeki e con la quale abbiamo discusso un possibile tour con le consorti .
Domani di nuovo in sella per raggiungere Samarcanda, la terza città lungo la via della seta. Tappa abbastanza breve di 280 km. Il gran caldo ci farà ancora compagnia.
Lamps
Salvo qualche piccolo problema, che affrontate con estrema prontezza, preparazione e la tipica improvvisazione italiana, leggo che il viaggio continua bene. Bravissimi, vi leggo tutti i giorni, molto interessanti i vostri report. Claudio quando ritorna? Ciao, Daniele P.
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