22 Novembre 2019 - Mascat
Abbiamo lasciato volentieri l’albergo Safari di Nizwa, dove camere e pasti hanno lasciato molto a desiderare. Di buon mattino ci siamo recati al mercato delle capre di Nizwa. La gente del posto proveniente dai villaggi circostanti e dalle montagne, viene a vendere, comprare e scambiare capre, mucche e talvolta cammelli. La vendita delle capre avviene in un area coperta dove i potenziali acquirenti stanno in circolo, mentre all’interno i proprietari delle bestie camminano gridando il prezzo. I potenziali compratori, fermano gli animali li tastano sulla schiena ed iniziano a trattare. Ogni tanto qualche affare si conclude e la capra segue il suo nuovo padrone. Nelle vicinanze anche il mercato del pesce, dove tranci di tonno venivano tagliati a pezzi e venduti. Più in là il mercato degli uccelli e dei volatili. Ovunque molta gente, ma pochissime donne. Sembra che il vendere e comperare sia soprattutto un’attività maschile. In un angolo del bazar anche un piccolo mercato delle armi, dove assieme ad alcuni vecchi fucili venivano venduti soprattutto i caratteristici pugnali ricurvi, detti khanjar, simbolo dell’orgoglio omanita. Nel vicino forte, molto ben conservato, abbiamo potuto osservare un gruppo di uomini che in costume danzavano roteando delle spade. Dal forte bel panorama sulla vicina moschea. Lasciata Nizwa, ci siamo fermati a pranzo a casa di uno dei nostri autisti, dove la famiglia al completo ci ha accolti a casa e ci ha servito un ottimo pranzo con pollo e pesce. Casa decorosa. Alle pareti le foto ricordo di famiglia di tre generazioni. Siamo quindi ritornati a Muscate, punto di partenza del nostro viaggio, in tempo per visitare il museo Nazionale. In questo moderno museo, in spazi molto ben organizzati si può ripercorrere la storia dell’Oman con reperti archeologici e documenti storici. Costumi tradizionali, arredi e armi riempiono le varie sale. Per riempire la serata in attesa del volo non ci siamo fatti mancare una visita al centro commerciale Lulu. Molto affollato e simile ai nostri, però una visita al supermercato ci ha fatto capire come questo paese è dipendente dall’estero per i suoi approvvigionamenti alimentari, mentre abbiamo notato che il pesce era decisamente a buon prezzo. Abbiamo quindi salutato con un po’ di nostalgia i nostri autisti e la nostra guida Aisha, che ci hanno accompagnato in questi giorni e ci hanno aiutato a scoprire questo paese. In serata trasferimento in aeroporto e partenza per Milano con scalo ad Istanbul.
Questo è l’ultimo post del nostro viaggio in Oman.