6/8/2018 : Oslo - Copenaghen : km 627 - km totali : 8402
Gli alberghi della catena Radisson sono sempre ottimi e soprattutto il buffet della colazione è molto ricco. Ben rifocillati e di buon umore vedendo il cielo sereno, abbiamo lasciato velocemente Oslo e imboccato la E6, finalmente un’autostrada a 4 corsie con non molto traffico. Il limite di velocità è di 120 km/ora, ma quasi tutti vanno a 130 km/ora. Noi ci siamo adeguati. Niente polizia ma solo telecamere ben segnalate. Dopo poco più di un ora siamo entrati in Svezia. Panorama non molto interessante, comunque piu dolce e meno aspro dei fiordi del Nord . Boschi e colline con numerose fattorie . Diversi campi coltivati a cereali in cui era in corso il raccolto. Poche soste tecniche per rifornimento alle moto e ai piloti. Il parabrezza rabberciato di Claudio tiene bene. Dopo Malmoe abbiamo raggiunto la Danimarca attraverso il ponte di Øresund. È una tratta stradale e ferroviaria di 15,9 km che collega le città di Copenaghen (Danimarca) e Malmö (Svezia), realizzata tramite tunnel sottomarino e ponte - congiunti in un'isola artificiale appositamente costruita. Opera spettacolare, è una delle realizzazioni ingegneristiche più importanti d’Europa. La temperatura è risalita fino a 27 gradi. L’hotel Island dove alloggiamo si trova su uno dei numerosi canali di Copenaghen. Dopo esserci riposati abbiamo noleggiato due biciclette e ci siamo uniti alle centinaia di danesi che pedalano su comode piste ciclabili. La città è disegnata per facilitare l’uso della bicicletta con segnaletica e semafori idonei, pedoni e ciclisti in spazi diversi in modo da non intralciarsi. Nella zona pedonale del centro, i ciclisti scendono dalla bici e la spingono, mentre nelle piste ciclabili vanno velocemente. Il vero pericolo sono i turisti che, non essendo abituati a questo sistema, finiscono spesso nelle piste ciclabili, rischiando di essere investiti. Sarebbe opportuno che i nostri amministratori vedessero cosa significa una città a misura di bicicletta. Cena lungo il porto canale,caratteristico per le sue case colorate. Durante la cena abbiamo conosciuto una coppia di siciliani trapiantati a Bologna che in attesa di partire in crociera sui fiordi erano venuti a Copenaghen qualche giorno prima per stare un po’ al fresco. Abbiamo anche visitato il quartiere di Christiania, nota anche come Città Libera di Christiania , che è un quartiere parzialmente autogovernato della città , che ha conseguito uno status semi-legale come comunità indipendente.Christiania venne fondata nel 1971, quando un gruppo di hippy occupò una base navale dismessa alle porte della capitale danese, costituita da edifici militari abbandonati. Molte case con murales. Le droghe leggere vengono spacciate regolarmente sulla via principale, chiamata " Pusher road" . Inforcate nuovamente le nostre biciclette e rispettando le regole per ciclisti siamo tornati in albergo per un meritato riposo. Domani lasceremo la Danimarca faremo tappa in Germania verso Lipsia. Farà caldo e rimpiangeremo il fresco del nord . Lamps.
Tappa # 18 : Oslo - Copenaghen: 627 km
Claudio é soddisfatto : la riparazione del parabrezza resiste
Il ponte di Øresund tra Svezia e Danimarca
Municipio di Copenaghen
Il famoso parco divertimenti Tivoli
Il teatro dell’opera
Il porto canale
Le vie dello shopping
La vecchia Copenaghen
Ingresso al quartiere Christiania
Murales a Christiania
Canali di Copenaghen
La bicicletta è una cosa seria
I lego li hanno inventati in Danimarca
Ristoranti affollati sul porto canale
Statua di Christian Andersen
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