3/4 Marzo 2018 - Back home
Il sabato è il giorno del cambio al Durrand Chalet. Chi arriva e chi parte, provviste della settimana portate dall’elicottero. E nevica ancora fitto . Rudy saluta tutti calorosamente. Il nostro gruppo scende con i primi due voli. Poca visibilità , ma il pilota vola sicuro poco sopra i boschi seguendo i canyons che precipitano a valle. In albergo ci cambiamo e riusciamo a fare una passeggiata a Revelstoke prima del transfer in aeroporto . Non molto da vedere, poca gente in giro. Abbiamo preso comunque qualche souvenir. Nel pomeriggio col pulmino prenotato trasferimento in 3 ore all’aeroporto di Kelowna, dove purtroppo ci viene comunicato che a causa di un guasto al nostro aereo della West Jet arriveremo in ritardo a Vancouver e perderemo la coincidenza per Londra . Dopo un po’ di disappunto non ce la prendiamo più di tanto e ci prepariamo alla sosta forzata a Vancouver a spese della West jet. Verso le 2 del mattino arriviamo finalmente a Vancouver dove ci viene assegnato un albergo vicino all’aeroporto. Il giorno dopo è domenica , lo trascorriamo visitando il MOA, il museo etnografico di Vancouver ubicato in un bel parco sul mare. Nel museo numerosi reperti della popolazione Indiane originarie del Canada. Interessanti anche una collezione di ceramiche di tutto il mondo e una di sculture in legno antiche e moderne.
Pranzo a Grandville island, al Sandfish restaurant, scelto con cura Claudio, dove abbiamo mangiato molto bene piatti di pesce e crostacei tra cui un enorme granchio dell’Alaska che Renata ha gustato con piacere.
Ultime ore passate in centro a Vancouver, finalmente col sole. Città moderna, molto giovane e multirazziale . Traffico tranquillo e molto verde. Panorama stupendo sulla Baia. Non deve essere male vivere da queste parti. Però il sole non devono vederlo tanto. In serata ci siamo finalmente imbarcati sull’affollatissimo Jumbo della British . Tranquillo volo di 9 ore notturno passato veloce guardando qualche film e facendo qualche pisolino.
Aperte le notizie del giorno, primi commenti a caldo sui risultati elettorali. Qualcuno del gruppo sorrideva, però la maggioranza è preoccupata per la situazione incerta che si è creata. Io oggi sono triste. A Londra abbracci a Renata che proseguiva per Bologna, mentre il resto del Gruppo è volato su Milano dove il nostro viaggio si è concluso.
Qualche considerazione finale :
Il viaggio : non è comodo arrivare sulle Selkirk mountains, ma ne vale la pena perché la si trovano condizioni di neve da noi introvabili
La neve.
Tanta, leggera, che ti avvolge in una nuvola quando scendi. È caduta quasi interrottamente per una settimana. Condizioni che consentono di spingere il limite delle proprie capacità sciistiche scendendo in posti impossibili dalle nostre parti . Bisogna comunque sapere sciare bene e non avere paura.
Il Durrand Glacier chalet.
Non è cambiato molto rispetto a 10 anni fa. Confortevole, non manca nulla, ottimo cibo. La Sauna e la doccia calda disponibili ogni giorno sono state molto apprezzate. Camere di due persone, pulita e calde. Renata aveva una camera singola.
Lo staff dello chalet
Nicoline , la moglie di Rudy , si occupa della gestione del rifugio. Ci ha salutato molto calorosamente e si ricordava di noi. Poi c’era il cuoco Jimmy, non male, anche se un suo tentativo di risotto è da dimenticare.Due volontari svizzeri, Lina e Bruno, aiutavano in cucina e a spalare la neve. Simpatici, ogni tanto venivano in gita con noi.
Rudy e le guide Phil e Ian
Rudy lo conoscevamo, un po’ invecchiato con la faccia bruciata dal sole, ma sempre forte e instancabile. Uno svizzero timido e burbero, come si addice ai montanari, si muove con una conoscenza incredibile del territorio, non trascurando la sicurezza dei clienti ma consentendo ad ognuno divertirsi. Esigente sulle capacità sciistiche e fisiche dei clienti, non fa sconti a nessuno, ma seguirlo su queste montagne è una grande lezione di tecnica di scialpinismo e di discesa. Ian e Phil, due giovani guide Canadesi. Noi siamo stati parecchio con Ian, serio e preparato, che però avrebbe bisogno di essere un po’ più sorridente e aperto con i clienti. Phil più giovane, molto bravo a sciare, ha guidato soprattutto chi faceva un programma più tranquillo.
Il Canada
Immenso, pochissimo abitato, sommerso dalla neve. con piccoli centri che sembrano villaggi del Far West dove anziché i cavalli si vedono nelle strade enormi pick up, che portano spesso motoslitte. Vancouver, verde e affascinante, piena di giovani di tutte le razze, ordinata e ben organizzata, sembra che ci si viva bene. Ma si fa fatica a pensare di stare senza sole e con la pioggia per molti mesi.
I compagni di viaggio.
Eravamo in sette : Giacomo, Claudio, Daniele, Ludovico, Edoardo, Renata e Andrea. Una bella compagnia allegra che si è divertita e nel contempo si è aiutata in ogni situazione. Renata e Andrea sono stati acquisti dell’ultimo momento e non hanno fatto fatica a integrarsi col gruppo storico che si era formato in Kirghizistan lo scorso anno. Andrea non lo conoscevamo, ha sostituto Alessandro, che si è ritirato all’ultimo momento, mentre Renata , una bresciana che vive a Bologna, nonostante fosse molto preoccupata, si è dimostrata all’altezza della situazione, non andando mai in difficoltà. Allegri e simpatici il bergamasco Ludovico e Edoardo di Asiago. Spiace per Daniele, colpito a metà settimana da un attacco influenzale che lo ha costretto a star fermo per 3 giorni. Claudio, non manca mai con il suo entusiasmo e la sua allegria.
Questo è l’ultimo post del viaggio in Canada . Alla prossima avventura.
Alcune impressioni di chi c’era :
Renata :
Partita casualmente con un gruppo di Bresciani e Bergamaschi (+ un Vicentino) ho ripreso a fare ski touring proprio in Canada, nella nevosissima British Columbia da Rudi. Che meraviglia.Dopo essere stata coccolata dai miei fantastici 6 compagni di viaggio e dai simpatici ospiti canadesi e britannici il rientro alla realtà sarà duro (duro da morire!!!)Grazie a Giacomo, ad Alessandro per avermi invitata (come mi sono arrabbiata quando hai dato buca) ad Andrea per avermi accompagnata e a tutti voi, un bello stacco. Alla prossima.
Ludovico
Nonostante il tempo inclemente vacanza indimenticabile sulle Rocky Mountains canadesi.Con un gruppo fantastico e un organizzazione perfettamente gestita in loco da Rudy ed in generale da Giacomo ( camoz)Grazie ..Ludo
Claudio
Tornare nella patria del wolverine dopo 10 anni e’ stata una bellissima esperienza. Il fisico regge, la mente asseconda e le nuove amicizie sono la premessa per nuove avventure!
Edoardo
Dopo mesi in attesa della partenza mi ero creato una grande aspettativa : Canada Vancouver revelstok durrand glacier e chalet Rudy Nicoline selkirk neve polverosa moloch empire la compagnia. Alla fine il viaggio è stato ancora più bello di quello che speravo. Nonostante il bosco una esperienza di cui ho già nostalgia(tornerei un po’ anche solo per spalare neve al posto di Bruno) ringrazio il gruppo per avermi supportato per la mia non buona esperienza di viaggi di inglese e tecnologia. Mi spiace per Ale co cui il viaggio sarebbe stato ancora più piacevole, ma avremo sicuramente altre occasioni. Renata una conoscenza speciale a suo agio in un rifugio piuttosto maschio
Vancouver, città moderna
La baia
Taxi boat
Vancouver , il museo etnografico
Sculture antiche
Sculture moderne
Strani personaggi
Italian car a Vancouver
Ottimo pesce al Sandfish bar
Super granchio per Renata
Che mangiata !!
Bye bye Vancouver
Alla prossima . Ciao